Pratiche e adempimenti da espletare dopo il funerale

Cosa fare dopo il funerale?

Dopo la perdita di una persona cara, i famigliari possono trovarsi disorientati e potrebbero non ricordare o essere a conoscenza di tutte le procedure da seguire. Queste includono la cancellazione dall'anagrafe, la notifica all'INPS, l'eventuale diritto alla pensione di reversibilità e molto altro. Qui di seguito, vi forniamo una guida dettagliata su tutti i passi da compiere successivamente a un funerale.

  • Comunicazione all'INPS

    Con la legge del 27 dicembre 2002, n. 289, è stato stabilito che le anagrafi comunali devono obbligatoriamente trasmettere online all'INPS le notifiche di decesso. Questa normativa ha eliminato la necessità per i cittadini di consegnare manualmente il certificato di morte in formato cartaceo agli uffici dell'INPS. Successivamente, l'articolo 1 della legge del 23 dicembre 2014, n. 190 (nota come Legge di Stabilità per il 2015), ha introdotto l'obbligo per i medici necroscopi di inviare online all'INPS il certificato di accertamento del decesso entro 48 ore dall'evento, seguendo le procedure già adottate per l'invio elettronico delle certificazioni di malattia.


    Alla ricezione di una segnalazione di decesso da parte dell'anagrafe comunale o del medico necroscopo, l'INPS procederà automaticamente a identificare il defunto nei propri sistemi e a effettuare le necessarie modifiche (come la cessazione della pensione, la revoca di benefici per familiari, l'aggiornamento dello stato civile, etc.).

  • Pensione ai superstiti

    Pensione per i superstiti: indiretta e di reversibilità

    In caso di decesso dell'assicurato o pensionato iscritto a una delle gestioni dell'INPS, i familiari superstiti possono avere diritto a una pensione, a fronte di specifiche condizioni.


    La pensione di reversibilità si applica nel momento in cui il defunto era già pensionato o aveva diritto alla pensione e ne stava attendendo l'erogazione. I superstiti, in questo caso, riceveranno la pensione di reversibilità.


    La pensione indiretta, invece, si verifica quando il lavoratore deceduto aveva accumulato 15 anni di assicurazione e contributi (o 780 contributi settimanali) o cinque anni di assicurazione e contributi (o 260 contributi settimanali), con almeno tre anni (o 156 contributi settimanali) negli ultimi cinque anni prima del decesso. I superstiti, in queste condizioni, avranno diritto alla pensione indiretta.


    Destinatari del trattamento pensionistico per i superstiti:

    • il coniuge, anche se separato legalmente;
    • il coniuge divorziato, purché beneficiario dell'assegno di divorzio, non risposato e che il rapporto assicurativo del defunto sia iniziato prima della sentenza di divorzio;
    • il coniuge risposato perde il diritto alla pensione ai superstiti, ma ha diritto a un assegno una tantum, come stabilito dall'articolo 3, decreto legislativo 18 gennaio 1945, n. 39;
    • i componenti dell'unione civile;
    • i figli e equiparati minori di 18 anni, o inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso, con estensioni per gli studenti fino ai 21 anni o per la durata dei corsi universitari, ma non oltre i 26 anni;
    • i nipoti minori a carico;
    • in assenza di coniuge e figli, o se questi non hanno diritto, il trattamento pensionistico spetta ai genitori ultra 65enni, non pensionati e a carico del lavoratore deceduto;
    • in assenza o mancato diritto da parte di coniuge, figli o genitori, il diritto spetta ai fratelli celibi e sorelle nubili inabili al lavoro, non pensionati e a carico del lavoratore deceduto.

    Il superstite è considerato a carico se in condizioni di non autosufficienza economica o di mantenimento abituale, con particolare attenzione alla convivenza con il defunto.


    L'importo della pensione ai superstiti varia in base al numero di figli e parte dal 60% per il coniuge senza figli fino al 100% per il coniuge con due o più figli.


    Per richiedere la pensione di reversibilità, è necessario presentare una domanda telematica all'INPS, attraverso Pin dispositivo o credenziali SPID, o rivolgersi a un Caf o Patronato, compilando il modello “pensione reversibilità S01” e allegando la necessaria documentazione.


    La pensione ai superstiti rappresenta un supporto fondamentale per i familiari del defunto, garantendo un sostegno economico nel momento del bisogno.

  • Dichiarazione di successione

    La dichiarazione di successione, un documento essenziale per gli eredi, i chiamati all’eredità e i legatari, deve essere presentata entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, che normalmente corrisponde alla data del decesso del defunto. Questa può essere inoltrata direttamente dai beneficiari attraverso servizi telematici o per mezzo di un intermediario qualificato.


    Chi è tenuto a presentare la dichiarazione?

    Sono tenuti alla presentazione:

    Gli eredi, i chiamati all’eredità e i legatari, a meno che non abbiano rinunciato esplicitamente o richiesto un curatore dell’eredità prima della scadenza per la dichiarazione, o i loro rappresentanti legali.

    Se l’obbligo di presentazione ricade su più soggetti, è sufficiente una sola dichiarazione.


    Esclusioni dall'obbligo di dichiarazione:

    Non è richiesta la dichiarazione se l’eredità passa al coniuge e ai parenti in linea diretta del defunto, con un attivo ereditario inferiore a 100.000 euro e privo di beni immobili o diritti reali immobiliari.


    Modalità e tempi:

    La dichiarazione va presentata entro un anno dalla data di apertura della successione, solitamente la data di morte del defunto.


    Modalità di pagamento delle imposte:

    Nel caso in cui l’eredità includa un immobile, è necessario autoliquidare le imposte ipotecaria, catastale, di bollo, la tassa ipotecaria e i tributi speciali prima della presentazione. Il pagamento si effettua tramite addebito su un conto corrente a nome del dichiarante. Durante la compilazione della dichiarazione, è necessario indicare l’IBAN per l’addebito delle somme dovute e il codice fiscale dell’intestatario del conto.


    L’importo delle imposte varia in base al valore catastale degli immobili ereditati e alle eventuali agevolazioni “prima casa” applicabili agli eredi. Tuttavia, l’ammontare non può essere inferiore a un totale di 655 euro, comprendente le imposte fisse per ogni tributo (200 euro per l’ipotecaria, 200 euro per la catastale, 90 euro per la tassa ipotecaria, 117 euro per l’imposta di bollo e 48,35 euro per i tributi speciali).

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  • Comunicazione alla banca

    È fondamentale notificare alle banche, presso cui il defunto deteneva conti correnti, il decesso, per permettere l'immediato blocco degli stessi e prevenire qualsiasi operazione non autorizzata.


    Per effettuare questa comunicazione, è necessario presentare all'istituto bancario il certificato di morte insieme alla dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, redatta presso l'Ufficio Anagrafe da uno degli eredi. Tale documento attesta l'identità degli eredi legittimi, che successivamente potranno richiedere l'accesso ai fondi del conto corrente bloccato. L'iter per la riattivazione del conto richiederà la presentazione della dichiarazione di successione alla banca.

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  • Detrazione delle spese funebri

    Le spese funebri comprendono i costi associati al trasporto e alla sistemazione della salma, come il collocamento in loculi cimiteriali. Tali spese devono essere strettamente correlate all'evento del decesso, escludendo quindi quelle sostenute in anticipo, ad esempio l'acquisto di un loculo prima del decesso. È fondamentale che queste spese siano debitamente documentate tramite fatture dettagliate che attestino gli importi pagati per le onoranze funebri.


    Chi può beneficiare della detrazione

    La Legge di Stabilità 2016 (art. 1 comma 954 L. 208/2015) ha esteso la detrazione delle spese funebri a seguito della morte di qualsiasi persona, indipendentemente dal grado di parentela, eliminando i precedenti limiti imposti dall'art. 433 del codice civile. Questa modifica, retroattiva a partire dal 2015, permette la detrazione indipendentemente dal legame familiare o dalla dipendenza fiscale del defunto.


    Importo detraibile

    La detrazione ammonta al 19% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 1.550 Euro per ogni decesso, cifra aggiornata dalla Legge di Stabilità 2016 da un precedente 1.549,37 Euro. Questo limite si applica anche se più persone sostengono spese per lo stesso defunto o se il pagamento è distribuito su più anni.


    Modalità di detrazione

    Per la dichiarazione dei redditi, le spese funebri vanno indicate:

    • Nel Mod. 730, righi E8-E10, usando il codice 14;
    • Nel Mod. Redditi PF, righi RP8-RP13, anch'essi con il codice 14.

    In caso di più decessi, è necessario compilare più sezioni da E8 a E10, indicando in ciascuna il codice 14 e la spesa relativa a ogni decesso.

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  • Voltura delle utenze

    È necessario comunicare le modifiche di intestazione alle aziende fornitori di servizi come luce, acqua, gas, nonché alle compagnie assicurative, operatori telefonici, per l'abbonamento alla RAI, e infine, modificare l'intestazione o disdire presso l'ufficio comunale per il pagamento della TARI, la tassa sui rifiuti.

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  • Ereditare un veicolo

    Chi eredita un'auto e desidera prenderne possesso deve innanzitutto effettuare la trascrizione dell'accettazione dell'eredità, un passaggio cruciale seguito dall'aggiornamento della carta di circolazione del veicolo. È necessario presentare la domanda entro 60 giorni dalla data di autenticazione della firma sulla dichiarazione di accettazione dell'eredità.


    Se l'auto è stata ereditata da più persone, ma solo una di esse vuole diventare l'unico proprietario, la procedura cambia. Inizialmente, il veicolo deve essere registrato a nome di tutti gli eredi, per poi eseguire la trascrizione a favore dell'unico erede interessato. È anche possibile allegare un atto unico di accettazione dell'eredità da parte di tutti gli eredi con una vendita pro quota all'erede che vuole intestarsi l'auto. Questo processo deve essere portato avanti presso uno degli Sportelli Telematici dell’Automobilista (ACI), seguendo le procedure specifiche.


    Per l'eredità di un veicolo, sono necessari i seguenti documenti:

    • Certificato di proprietà del veicolo
    • Fotocopia della carta di circolazione
    • Fotocopia di un documento di identità dell'erede o degli eredi
    • Certificato di residenza dell'erede o una dichiarazione sostitutiva se la residenza non è indicata sul documento
    • Dichiarazione di accettazione dell'eredità
    • Copia del testamento
    • Nota di presentazione al PRA
    • Modulo di richiesta per l'aggiornamento della carta di circolazione

    La gestione della pratica può avvenire direttamente presso l'ACI o tramite un'agenzia di pratiche auto, con costi variabili in base alla cilindrata dell'auto ereditata.

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Per ricevere maggiori informazioni sugli adempimenti da espletare dopo il funerale, Contatta le Onoranze Funebri Tobia

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